Campus Paralimpico di settembre: un grazie di cuore per questo nuovo successo | ![]() |
Era difficile immaginare di ripetere il successo della prima edizione del Campus Paralimpico. Ed invece, oltre ogni più rosea aspettativa, abbiamo ottenuto nuovamente una grande vittoria sportiva e soprattutto umana.
Perché lo sport è un veicolo straordinario, capace di abbattere le barriere; pronto ad azzerare quei muri, spesso mentali, che dividono. Traducendo in realtà quelli che sono gli obiettivi di integrazione e socializzazione.
Ancora una volta, il Campus Paralimpico ha avuto dai suoi protagonisti - da assistiti, tecnici e volontari – quella spinta ad una partecipazione gioiosa, esaltando la voglia di condivisione. Momenti di sport che hanno aggregato, eliminando le differenze su di un campo, su un'imbarcazione o su una pedana. Trovando per ognuno degli assistiti quella disciplina che, ci auspichiamo, continueranno a coltivare al di là del Campus.
La cornice dell'Isola d'Elba, con i suoi eccezionali colori, esaltati dalle luci di settembre, si è rivelata nuovamente un'ambientazione straordinaria, capace di catturare e di stregare con le sue bellezze naturali. In particolare, Porto Azzurro si è rivelata decisamente accogliente, grazie anche alla disponibilità di Roberto Forti, che ci ha consentito di passare una domenica diversa ed entusiasmante in barca a vela.
Un ringraziamento speciale va anche all'Ortopedia Michelotti, che ha curato il Campus sotto l'aspetto della tutela dell'attrezzatura tecnica, e all'Inail Toscana, senza il cui contributo e disponibilità, tutto questo non sarebbe stato possibile.
Infine, non possiamo che ringraziare di cuore tutti i partecipanti di questo Campus: perché grazie a loro ogni volta è un'esperienza nuova, spettacolare. Un'amalgama che si crea e che lega profondamente, in fondo, in pochi giorni.
Non sono semplici parole nero su bianco. Sono davvero i nostri sentimenti a parlare: perché esperienze del genere ti colpiscono e ti formano. Ti rimangono dentro. E senza gli assistiti, i tecnici ed i volontari, questo non sarebbe stato possibile.
Lo staff del Comitato Italiano Paralimpico della Regione Toscana